mercoledì 31 maggio 2017

BIRDMAN, ovvero: La Prova Definitiva che dal letame nascono i fiori.

Correva l'Anno del Signore (degli Anelli) 2014, ma dove correva, nessuno lo sa.
Sta di fatto che in tale anno, un grande regista noto come Alejandro González Iñárritu scrisse e diresse questo:

Notare la somiglianza con Phemt, il Bastardo Numero Uno di Berserk. Coincidenze? Io e Adam Kadmon (alias Soldato d'Inverno) diciamo di no


Un film che non esito a definire un vero piccolo capolavoro, sia per come è strutturato nelle inquadrature (effetti speciali usati per sembrare un'unico piano sequenza lungo come un intero film) sia per la costruzione narrativa.
Finale aperto ad interpretazioni, che fa pensare e riflettere lo spettatore su cosa ha appena visto? C'è.
La lotta di un uomo fuori dal suo tempo, per capire un mondo che non sente più appartenergli? C'è.
Meta-narrazione ai massimi livelli? C'è alla grande.
Psicologia profonda e complessa? Oh, yeah.
Da cosa può essere scaturito il desiderio di creare una vicenda così complessa, così audace, così diversa dai normali film di vita vissuta?
Un genuino tributo all'arte recitativa?
Il desiderio di spiegare i pericoli dell'annullarsi nella parte?
No.
Più semplicemente, la volontà di Gonzalez di insultare i super-eroi.

Scusate un istante, mi serve la mia medicina magica.



La magica medicina medesima in questione



Non sto neanche esagerando.
Sentiamo cosa aveva da dire il buon Alejandro sui film di super-eroi.

Sono un autentico genocidio culturale che lobotomizza il pubblico con esplosioni ed altre cazzate simili. Intendiamoci: non c'è niente di male ad avere una passione per i super-eroi, finché hai 7 anni. Da adulto la cosa potrebbe diventare ridicola, è una debolezza, come se non volessi crescere. È un tipo di cinema pensato solo per fare soldi e mi innervosisce molto quando ha la presunzione di voler anche essere profondo. Sono storie che guardo anche io ogni tanto, ci stanno bene con i pop-corn ma non hanno niente a che vedere con l'esistenza umana. Già la sola parola eroe mi annoia, figuriamoci il concetto di super-eroe. Questi film sono basati su un'ideologia falsa ed equivoca: parlano di gente ricca che fa del bene ed uccide i cattivi. Sono prodotti terribilmente vuoti, non ti lasciano nulla.

E se qualcuno crede che il collegamento con Birdman non esista, nel film le vicende super-eroistiche vengono descritte come “cazzate piene di esplosioni e pornografia”, che sono l'unica cosa che il pubblico vuole nelle storie di super-eroi.
Ma poi, con quale faccia di tolla si può dire che il fatto che un film cerchi di essere profondo sia una cosa negativa?
Insomma, se il film è solo intrattenimento senza troppa roba complicata, è automaticamente spazzatura, se invece fa pensare, è automaticamente pretenzioso.



Gonzalez, impegnato a pensare a chi insultare nel suo prossimo film


Emerge chiarissimo che l'intento principale è quello di spalare merda, non importa con quali mezzi, specie considerando che Alejandro, con questa bella citazione, dimostra di non sapere nulla del genere super-eroico.
Tanto per dirne una, la maggior parte dei super-eroi non sono gente ricca, e hanno regole sul non uccidere; il regista ignora anche, forse volontariamente, i messaggi morali positivi che i super-eroi portano, e che il fatto che siano un genere che a lui non piace non significa che siano automaticamente prodotti mal scritti o realizzati da cani.

Ma seriamente ci aspettiamo buon gusto e frasi ponderate, da un uomo che ha proposto di mettere una scialuppa sfondata come opera d'arte moderna e monumento ai migranti morti del Mediterraneo?
La prossima volta cosa proporrà? Un carro in stile Carnevale di Rio a forma di forno crematorio da far sfilare per il Ghetto di Varsavia durante il Giorno della Memoria?

Ma non crediate che il film insulti solo i super-eroi, eh.
Ce n'è per tutti i gusti, per le rifulgenti balle di Ra!



Scusa a caso per postare la skin Sunstar di Ra in "Smite" FTW.




I critici vengono insultati e dipinti come degli altezzosi incompetenti che seguono le mode e che godono a criticare i “veri artisti”!
Edward Norton, per la colpa di essere l'unico membro del cast oltre a Keaton ad aver partecipato ad un cinecomic, viene costretto ad interpretare una sua parodia bastarda che, con la scusa della “recitazione di metodo”, tenta di violentare una ragazza sul palco!
I social media vengono presentati come una fogna in cui il numero di visualizzazioni fa avere ragione, non importa quanto ciò che viene visualizzato sia composto di disagio e degrado.
Okay, questa è abbastanza vera.

E tutto questo non mi farebbe neanche girare tanto i cojones, se fosse stato fatto da un coatto senza arte né parte come Uwe Boll, o da un Neanderthal infojato come Michael Bay.
No, questo è stato fatto da un Signor Regista, un regista obiettivamente bravo, colui che ha finalmente fatto vincere l'Oscar a Di Caprio, e ha solo dovuto farlo ingroppare da un plantigrado di grossa taglia in CGI interpretato da Jason Voorhees.
E invece ha voluto fare un film pieno di disprezzo, di odio e di pura e semplice cattiveria, un film volto unicamente a insultare i gusti diversi dal suo, e coloro che non la pensano come lui.
Probabilmente deve aver pensato “Farò un film bellissimo e artistico, così la mia opinione sarà automaticamente valida!”, o roba del genere.
Gli sfugge la crudele ironia di essere esattamente come i critici che tanto insulta nel film: un elitarista che gode ad insultare un genere da lui reputato inferiore, per principio.
Si aggiunge alla lunga lista di persone che ritenevano il cinema intrinsecamente inferiore al teatro, a quelli che ritenevano il teatro spazzatura in confronto ai libri, e a coloro che vedono nei romanzi l'opera del Diavolo.

Eppure, eppure, eppure...
Eppure, con tutto questo odio, questa ignoranza, questa volontà di insultare tutti quelli che non la pensano come lui, il film è venuto fuori, obiettivamente, bello.
Chissà come sarebbe venuto fuori se fosse nato dal voler offrire un tributo al senso di meraviglia che solo il teatro e il cinema possono dare?
Un uomo può immaginare.
E chissà, magari un giorno il personaggio di Birdman verrà trasformato in una vera storia di super-eroi.
Magari ci metteranno mano registi come Whedon, Del Toro, o Tarsem Singh.
Intanto, adesso che Keaton fa l'Avvoltoio in “Spider-Man Homecoming”, io mi sento moralmente autorizzato ad andare a casa di  Iñárritu e cagargli sul prato.